Stasera sono a casa da sola. Bimbi dalla nonna, Lampone fuori per lavoro.
Un secolo che non succedeva. Non so, potrei dare un pigiama party, andare al cinema per l'ultimo spettacolo, uscire a bere qualcosa.
Ripensandoci, mi cala la palpebra, le gambe non mi reggono molto.
Credo che farò la doccia ed andrò a dormire. Almeno, per una notte non dovrò lottare per far cadere tra le braccia di Morfeo i piccoli diavoletti: un lusso davvero sfrenato..!
lunedì 30 luglio 2007
martedì 24 luglio 2007
11 settembre
Sto fissando la lettera di convoncazione per il concorso. Ma davvero la voglio fare questa fatica inutile? Sento una vocina che ripete: "Sono stanca, Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca". Ma so già che passerò anche questa estate sui libri, almeno per potermi dire che ci ho provato. Però mi sento così lontana dal fare le cose perchè Voglio e non perchè Devo. Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca,Sono stanca.
lunedì 16 luglio 2007
Certi giorni va così
Ora et labora
Verso il giorno
noi ancora non possiamo vedere
cosa ci attende fino alla luce mattutina
per svegliarci al dovere
svegliare dovere
svegliare dovere
svegliare
piangere in silenzio.
(Massimo Acciai in http://simposiodipoeti.splinder.com/)
domenica 15 luglio 2007
Sorrisi di circostanza e conti da pagare
Vado a messa nella chiesa della parrocchia dove sono cresciuta. A dieci minuti dall'inizio vedo la mia amica Minnie dall'altra parte della navata. Non me l'aspettavo, pensavo tornasse dal mare stasera. Sono felice, vorrei raggiungerla. No, non è una buona idea attraversare la chiesa durante la prima lettura, aspetterò. Finita la messa le vado incontro sorridendo e cominciamo a parlare tranquillamente. Arriva la sua nuova amica L., le salta addosso e la abbraccia a lungo, senza neanche guardarmi. Improvvisamente, mi sento lontana km da questo posto ed ho la sensazione di assistere ad una scena di cui non faccio parte. Ecco, odio L. No, non la odio, sono solo gelosa perchè nel lungo periodo in cui non avevo tempo di curarmi di nessuno, nemmeno di me stessa, ha preso il mio posto nella vita di Minnie. Me la sono cercata, come si può darle torto. Però un pò la odio, L. Ora che ha finito di abbracciare Minnie non mi saluta nemmeno e parla come se non ci fossi. Sta cercando di dirmi qualcosa? Dopo un pò mi schiodo dalla faccia il sorriso di circostanza e mi reinserisco nella conversazione. Si parla di andare in centro in bici, Minnie dice che non ce la fa con le due bimbe, le suggerisco di portarle entrambe sui seggiolini. L. dice seccamente che è troppo pericoloso. Penso: l'ho fatto cento volte, neanche fosse un mistero che ho due figli anche io, vuole insegnarmi a vivere? E poi ho dei tacchetti affilati molto glamour, potrei trapassarle un piede, così, tanto per farle capire che mi sta leggermente infastidendo.
Oddio, sono appena uscita dalla chiesa, ma che mi prende?
Mi ristampo il sorriso di circostanza sulla faccia e dopo poco mi congedo.
Mentre mi allontano penso che il conto pagato alla fine di questi anni è piuttosto salato e poi, che cavolo, perchè non sono mai capace di esprimere l'entusiasmo per le persone cui tengo.
Va beh, domenica prossima vado a messa nella mia parrocchia.
Al centro del torace ho una sensazione come se il tacchetto affilato me lo fossi auto-infilzato.
Oddio, sono appena uscita dalla chiesa, ma che mi prende?
Mi ristampo il sorriso di circostanza sulla faccia e dopo poco mi congedo.
Mentre mi allontano penso che il conto pagato alla fine di questi anni è piuttosto salato e poi, che cavolo, perchè non sono mai capace di esprimere l'entusiasmo per le persone cui tengo.
Va beh, domenica prossima vado a messa nella mia parrocchia.
Al centro del torace ho una sensazione come se il tacchetto affilato me lo fossi auto-infilzato.
sabato 14 luglio 2007
Brillantino al naso
Lampone: "Ora mi metto l'orecchino anch'io" (no, pietà..)
Mirtillo: "Chi ti ha dato quello?"
Ribes: "Perchè hai quello?"
Mamma ridendo: "Non posso nemmeno guardarti"
Papà ridendo: "Ti manca solo la sveglia al collo"
Butter Cookie: "Mi piace"
Vari: "Mi cade un mito", "non mi sembri più una persona seria" (evviva!), "noooo", "ma cosa hai fatto?", "ah, l'hai fatto alla fine".
Il peggiore: "alla soglia dei 40 anni la disperazione miete vittime" (per questioni gerarchiche non ho potuto sfoderare la spranga di ferro)
Questi i commenti raccolti in soli 5 giorni.
Poi ci sono stati i vari "come mai"? A cui ho risposto senza glissare solo ad un amico. Ed è perchè avevo voglia di farlo e sono stanca di preoccuparmi sempre di ciò che la gente pensa di me e volevo provare a me stessa che posso piacermi nonostante l'opinione negativa di molti. Forse un gesto adolescenziale tardivo, però mi sento bene.
Mirtillo: "Chi ti ha dato quello?"
Ribes: "Perchè hai quello?"
Mamma ridendo: "Non posso nemmeno guardarti"
Papà ridendo: "Ti manca solo la sveglia al collo"
Butter Cookie: "Mi piace"
Vari: "Mi cade un mito", "non mi sembri più una persona seria" (evviva!), "noooo", "ma cosa hai fatto?", "ah, l'hai fatto alla fine".
Il peggiore: "alla soglia dei 40 anni la disperazione miete vittime" (per questioni gerarchiche non ho potuto sfoderare la spranga di ferro)
Questi i commenti raccolti in soli 5 giorni.
Poi ci sono stati i vari "come mai"? A cui ho risposto senza glissare solo ad un amico. Ed è perchè avevo voglia di farlo e sono stanca di preoccuparmi sempre di ciò che la gente pensa di me e volevo provare a me stessa che posso piacermi nonostante l'opinione negativa di molti. Forse un gesto adolescenziale tardivo, però mi sento bene.
venerdì 6 luglio 2007
Note da ricordare
Che orrore
essere
qualcuno!
Che cosa pubblica
come una rana
che gracida il suo nome
per tutto il lungo giugno
a uno stagno ammirato!
E. Dickinson
essere
qualcuno!
Che cosa pubblica
come una rana
che gracida il suo nome
per tutto il lungo giugno
a uno stagno ammirato!
E. Dickinson
Lezioni di diplomazia
Lampone ha insistito per acquistare olio pugliese a "scatola chiusa". Il prodotto è risultato discreto ma sa più da rosmarinoche da olio . Dopo vari commenti in proposito, una sera ho detto: "Sai cosa penso? Che l'olio non sapesse da niente e che vi abbiamo lasciato macerare dentro del rosmarino per rimediare". Mi ha guardato ed ha detto: "a volte sei più pungente di una vipera".
Per fortuna non ha mai pensato di intraprendere la carriera di diplomatico, altrimenti la terza guerra mondiale ci avrebbe già incenerito tutti..
Per fortuna non ha mai pensato di intraprendere la carriera di diplomatico, altrimenti la terza guerra mondiale ci avrebbe già incenerito tutti..
martedì 3 luglio 2007
Telefonate serali
Lei: "Potresti fare una tesi teorica, il tuo tirocinio non è stato un granchè".
(Cavolo, voglio fare copia e incolla con la relazione e farla finita con questa storia, un'altra estate buttata al vento per la ssis non la posso reggere. E poi il lavoro, i bambini sono a casa, ho voglia di fare una vita normale).
Io: "Magari faccio così l'introduzione e poi mi baso sulla relazione.." (Non ci sto provando abbastanza, ma poi capisce che non ho voglia di farla 'sta tesi e il coltello dalla parte del manico lo tiene ancora lei)
Lei: "Ma io ho del materiale, lo guardiamo insieme e facciamo una ricerca bibliografica"
Provo ad essere più chiara ma mi sembra di averla innervosita, mette giù il telefono in fretta.
Ecco cosa odio di questa scuola di specialità: sentirmi ancora come fossi uno studente delle medie, non hai libero arbitrio, devi solo fare contento l'insegnante senza chiederti perchè.
Almeno questa è la scuola che ho vissuto io e non mi pare di aver visto mutamenti su larga scala.
E capisco perchè sono riluttante a tornare a scuola, anche se dall'altra parte della cattedra: di nuovo quel senso di oppressione e quell' "ansia da prestazione".
E alla fine, percepisco che il mio sentirmi perennemente studente è qualcosa che va al di là delle situazioni contigenti e che deriva dal mio vissuto che mi impedisce di sentirmi "alla pari". E non mi piace, proprio non mi piace.
(Cavolo, voglio fare copia e incolla con la relazione e farla finita con questa storia, un'altra estate buttata al vento per la ssis non la posso reggere. E poi il lavoro, i bambini sono a casa, ho voglia di fare una vita normale).
Io: "Magari faccio così l'introduzione e poi mi baso sulla relazione.." (Non ci sto provando abbastanza, ma poi capisce che non ho voglia di farla 'sta tesi e il coltello dalla parte del manico lo tiene ancora lei)
Lei: "Ma io ho del materiale, lo guardiamo insieme e facciamo una ricerca bibliografica"
Provo ad essere più chiara ma mi sembra di averla innervosita, mette giù il telefono in fretta.
Ecco cosa odio di questa scuola di specialità: sentirmi ancora come fossi uno studente delle medie, non hai libero arbitrio, devi solo fare contento l'insegnante senza chiederti perchè.
Almeno questa è la scuola che ho vissuto io e non mi pare di aver visto mutamenti su larga scala.
E capisco perchè sono riluttante a tornare a scuola, anche se dall'altra parte della cattedra: di nuovo quel senso di oppressione e quell' "ansia da prestazione".
E alla fine, percepisco che il mio sentirmi perennemente studente è qualcosa che va al di là delle situazioni contigenti e che deriva dal mio vissuto che mi impedisce di sentirmi "alla pari". E non mi piace, proprio non mi piace.
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